Pensiero del giorno #3

Sono quasi due mesi che non scrivo un post su questo blog.
Purtroppo continuavo a scrivere, scrivere, scrivere e poi cancellavo tutto.
Sarà che ultimamente non mi piace molto quello che scrivo.
Sarà forse il blocco dello scrittore?
Ma io non sono una scrittrice.

Quindi sarà il caldo? Sarà che questo mondo man mano sta andando a puttane?!

Parliamoci chiaro, ultimamente mi fa schifo tutto.
Sono stufa di accendere la tv e sentir parlare di attentati.
Sono stufa di navigare su internet e trovare video di bambini sgozzati.

Sono stufa.

In questo periodo, anche approfittando dell’estate, sto ascoltando molta, tanta, musica.
È  il mio unico rimedio alla noia, alla rabbia.
Però non ascolto i “tormentoni” del momento, no. Non sono mai andata al passo coi tempi, ma anzi ascolto tanta musica jazz o i classici dagli Anni ’40 fino ai ’90.

Sono una ventenne della terza età.

Però oggi avevo voglia di pubblicare un post, giusto per ricordarvi e ricordarmi che ho questo blog. Un piccolo grande mondo che sto cercando di portare avanti.
Spesso mi capita di rileggere vecchi post ed è sempre un momento tragico, perché penso che avrei potuto scrivere meglio quella frase, omettere quell’altra.
Insomma, ci siamo capiti.

Tra l’altro oggi è l’anniversario di questo blog.
Quindi auguri a me e grazie a chi continua a leggermi.

Vi auguro una buona estate in attesa di qualche nuova idea.

 

14 thoughts on “Pensiero del giorno #3

  1. Penso siano tutte cose che chiunque scriva (per mestiere o no) ha provato: scrivo dello schifo, scrivo della bellezza, non scrivo niente, le idee non vengono, le idee sono troppe e si confondono… 🙂
    La musica è una splendida fonte di ispirazione. In questo momento io vivo proprio la scrittura come un antidoto e scappo del tutto da qualunque fonte di notizie. Ci sono state e forse ci saranno fasi in cui è stata e sarà qualcosa di diverso. Lascia che ti catturi, che ti scorra dentro, sentila, e quando riprenderai a sentirla, scrivi di quello che ti viene (questo penso io).
    Ti aspetto…
    un saluto
    Alexandra

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      • Scrivi, ti prego. Due righe sole, almeno, anche se l’animo è sconvolto e i nervi non tengono più. Ma ogni giorno. A denti stretti, magari delle cretinate senza senso, ma scrivi. Lo scrivere è una delle più ridicole e patetiche nostre illusioni. Crediamo di fare cosa importante tracciando delle contorte linee nere sopra la carta bianca. Comunque, questo è il tuo mestiere, che non ti sei scelto tu ma ti è venuto dalla sorte, solo questa è la porta da cui, se mai, potrai trovare scampo. Scrivi, scrivi. Alla fine, fra tonnellate di carta da buttare via, una riga si potrà salvare. (Forse).
        Dino Buzzati

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